Carissimi Cittadine e Cittadini,
questi ultimi due mesi sono stati davvero tristissimi per le sorti dell'umanità intera.
Di colpo ci siamo resi conto che di fronte ad un virus si era completamente impreparati, sia sotto il profilo medico e sanitario sia sotto quello sociale. Sono stati, sono e - purtroppo - saranno ancora tempi difficili, da affrontare con spirito unitario e di responsabilità, come la stragrande maggioranza degli italiani ha dimostrato restando a casa e limitando di fatto la propria vita.
Tuttavia, a volte i momenti di difficoltà possono diventare delle opportunità, per ridisegnare l'ordine dei valori della nostra esistenza e riorganizzare la vita collettiva sui binari di un nuovo patto tra l'uomo e la natura, da rispettare e salvaguardare. Resta il rammarico, di più, il dolore misto a rabbia per i tanti morti causati da questo spietato coronavirus, che ha decimato una intera fascia di popolazione, magari la più fragile, ma sicuramente quella che deteneva la "chiave dei ricordi" della nostra storia familiare, e di quella sociale della nostra nazione. A tutti quelli che ci hanno lasciato (spesso anche per le conseguenze di scelte errate nella gestione dell'emergenza) va la mia preghiera e la mia umana compassione. (LC)
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