Nel corso dei prossimi giorni si conoscerà il destino del Partito Democratico. L'ineluttabilità di un percorso che punta alle divisioni, alla scissione pare non venga minimamente accompagnato da un'opera di riflessione matura rispetto alle conseguenze negative che verrebbero a generarsi nel caso ciò accadesse.
Un turbinio di dichiarazioni, emozioni, considerazioni che da tutte le angolazioni stanno portando il Partito Democratico al disastro con "forza cieca di baleno" come diceva Guccini. Il senso di responsabilità di tanti dirigenti importanti del partito pare sostituito da un nascente spirito irrazionale, che mortifica l'idea irredentista originaria alla base del Partito Democratico, quella cioè di includere le varie identità storiche, tra le altre, del comunismo italiano, del riformismo e del popolarismo democratico, in un processo di contaminazione prima e di fusione dopo.
Non voglio ricercare in questo momento colpe o responsabilità invito soltanto a mettere da parte probabili atavici dissapori ed a riappropriarsi del senso di realtà rispetto alla conseguenza certa di relegare la sinistra ed i suoi valori ai margini della galassia politica italiana. Ma questo d'altra parte non significa che il Partito democratico debba continuare a perseverare ulteriormente in alcuni errori, di seguito sinteticamente descritti:
- eccessiva idea leaderistica, che sfocia ai vari livelli in personalismi e culto mediatico della persona;
- sottovalutazione del tema della questione morale e della serietà e trasparenza di comportamenti dei soggetti che rappresentano il partito;
- eccessivo distanziamento dal mondo del lavoro, dalle fragilità sociali, dalle persone che nutrono aspettative di riscatto sociale, che combattono per i diritti primari. Una distanza traducibile in modo efficace con i termini "tutto per loro, ma niente con loro", quasi a voler sottolineare un'idea di sinistra "radical chic", elitaria e senza base.
- riformare completamente l'idea dell'avvicendamento generazionale, da considerarsi non in una modalità competitiva, ma secondo un percorso di avvicendamento rispettoso della storia e dell'esperienza umana di ciascuno.
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Il PD al bivio
Conferenza organizzativa PD di Cologno. Stralcio dell'intervento del segretario di circolo.
Conferenza organizzativa del PD di Cologno Monzese – 16.12.2016
Stralcio dell’intervento di Luciano Cetrullo, Segretario di Circolo “Enzo Biagi”
La situazione politica nazionale è particolare per gli esiti del referendum, analisi però che non affronteremo questa sera.
Questa sera si affronterà il tema della vita del Partito Democratico a Cologno Monzese in chiave prospettica anche rispetto alla contingente situazione locale.
Nel corso degli ultimi 15 mesi è stato evidente che ad una azione portata avanti dai due circoli si è accompagnata l’azione di un gruppo di compagni ed amici che hanno avvertito l’esigenza di affrontare il tema del confronto di vedute in tavoli diversi da quello dei circoli.
E’ stato evidente non solo ai militanti ma anche ai cittadini più attenti ed alle altre forze politiche che queste divergenze di posizioni erano rimarcate non tanto sotto il profilo dei contenuti, ma quanto sotto il profilo della rappresentazione politica del Partito Democratico a Cologno.
Sotto questo profilo si sono sviluppate ai vari livelli azioni e decisioni che hanno determinato delle ricadute non positive, che potevano alla lunga generare ripercussioni di tenuta dell’intero partito a Cologno Monzese, proprio in un momento importante di contrasto alle retrive politiche del centro destra in Comune.
E proprio in considerazione di una visione generale, collettiva, globale e spersonalizzata del partito, dai primi di settembre ho raccolto la richiesta di dialogo con i compagni che avevano espresso l’intento di rivedere le loro posizioni e così sono state sviluppate le premesse per riaprire un confronto chiuso da parecchi mesi, le quali sono poi maturate in accordo politico.
Un accordo cesellato sulla base delle evidenti diverse sensibilità ed esigenze, ma che contiene anche la sintesi dei punti che maggiormente ci collegano, che ci uniscono.
Un accordo che da spazio a tutti quelli che hanno l’obiettivo di fare grande il Partito Democratico, ma che rappresenta anche un argine rispetto ad eventuali prese di posizione non coerenti o di altra natura.
Il fatto che oggi siano presenti in questa sede il responsabile organizzativo della federazione metropolitana ed il coordinatore di zona testimonia l’importanza dell’iniziativa, che vuole assumere, ripeto, una caratterizzazione unificatrice rispetto alle varie sensibilità, pur nel rispetto delle proprie storie e dei propri sentimenti personali.
Il partito democratico è nato del 2007 proprio con questo intento per svolgere un opera di aggregazione delle diversità, diversità che diventano preziose se - nel rispetto reciproco delle persone - dei ruoli e dei comportamenti - accomunano la propria azione per il raggiungimento di obiettivi sociali.
La mia disponibilità al confronto aperto, civile e democratico è assodata, così come ho dimostrato nel contribuire al superamento delle divisioni, cercando di mettere da parte i vari, tanti ricordi che mi hanno ferito nel corso di questi anni, per l’obiettivo più ambizioso di riaprire politicamente una nuova fase sia nel nostro partito sia nella realtà sociale colognese.
Questa sera quindi è l’occasione per tutti di fare un passo avanti oppure, per certi aspetti, un passo indietro per proporre un nuovo modo di fare politica locale, un nuovo modo di interpretare l’impegno politico e la militanza in un partito, un nuovo modo di rivestire un ruolo ed un incarico.
Nella collegialità del confronto e delle decisioni sarà probabilmente avviato nei prossimi mesi anche il dibattito congressuale, dove gli orientamenti di ciascuno di noi potranno assumere un significato attivo e propositivo per lo sviluppo del Partito Democratico.
Prima di allora, riaffermando comunque gli aspetti e le competenze correlati all’organizzazione del partito locale alla luce degli statuti e regolamenti, l’azione da condurre dovrà essere coordinata e partecipata con senso di unitarietà e rispetto reciproco.
Il livello metropolitano sarà sicuramente un elemento importante, così come gli altri organismi e ruoli intermedi, come la zona, e tutt’insieme parteciperanno ad ampliare l’azione del partito sul territorio, in modo da attrarre nuovi giovani, nuovi cittadini ed essere pronti per riproporsi da protagonisti alla guida del nostro Comune.
Concludo con una metafora; in questo momento così come in quelli che verranno non è importante stare sulla stessa barca, ma remare nella stessa direzione.
Se questo accadrà - e noi tutti dovremo impegnarci in tal senso - il Partito Democratico di Cologno accrescerà il suo consenso e sarà sicuro riferimento anche per le altre forze politiche locali; se invece tutto ciò non accadrà allora il partito sarà destinato a spegnersi ed a frantumarsi in mille rivoli. Non è questo che vogliamo, per il bene di Cologno e per il bene dell’Italia.
Felice Anno Nuovo
Auguro a tutti un felice anno nuovo pieno di soddisfazioni e cose belle.
Luciano Cetrullo
Consigliere Comunale
25 novembre Giornata internazionale contro la violenza alle Donne
Senza parole rispetto ad una situazione allarmante. La viltà della forza contro i più deboli.
Per te Donna.
Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi
A.D. 2016 - Consiglio Comunale del 21 novembre - Cologno Monzese
Blade Runner
“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi, navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione, e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.
È tempo di morire.”
Resto ancora basito per la situazione politica e l'eterna lite tra le forze della coalizione di maggioranza. Sindaco ne prenda atto e trasmetta l'ultima puntata di questa telenovela.
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