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SULLE VICENDE POLITICHE AGOSTANE

SULLE VICENDE POLITICHE AGOSTANE

Le vicende politiche agostane sono allarmanti, poiché evidenziano l'ormai basso livello di rispetto delle istituzioni e delle regole elementari di civile comportamento raggiunto dai politici e dai partiti.
La caduta del governo Conte dimostra come le maggioranze non possano costruirsi con la colla, senza una naturale preventiva condivisione di idee ed obbiettivi.

La dinamica della concertazione in atto in questi momenti tra alcune forze politiche reputo non possa portare ad un governo di legislatura, ma al solito papocchio, poiché svolta in "zona cesarini" e sulla base di una evidente contraddizione politica e di interessi; concertazione dall'epilogo non scontato, che si concluderà con la ulteriore disaffezione generalizzata dei cittadini elettori.

Anche se l'idea salvifica delle "elezioni subito" è abbastanza strumentalizzata, da chi pensa di fare il pieno di voti in questo momento, penso sia comunque la soluzione migliore sotto il profilo democratico e di chiarezza dei rispettivi comportamenti e dei propositi.

Lo sconquasso politico del quadro delle alleanze ormai è tale che, prefigurare accordi raccogliticci tra forze politiche fino a dieci giorni fa in antitesi, non produrrebbe effetti positivi per i cittadini e posticiperebbe un'agonia per un periodo indefinito.

"Rigenerazione" è il termine da riconsiderare e approfondire per riproporre una sana politica benvista dai cittadini.  Una rigenerazione delle forme, dei contenuti e soprattutto delle coscienze di chi vuole occuparsi della cosa pubblica; ma temo che per questo bisognerà aspettare ancora parecchio tempo.

(Luciano Cetrullo)

Per non dimenticare: Giacomo Matteotti.


..PER NON DIMENTICARE...
Troppo spesso l'umanità dimentica che la storia può ripetersi.
Le vicende, le sopraffazioni, i crimini contro l'uomo e l'umanità del passato si possono riproporre sempre, maggiormente quando le difese etiche e le coscienze individuali e collettive per mille ragioni arretrano.
Tutto ciò non è ammissibile e non lo permetteremo.



Rievocazione militare a Cologno Monzese: un'iniziativa dissacrante, inutile e dispendiosa


RIEVOCAZIONE MILITARE A COLOGNO MONZESE
Una iniziativa dissacrante, inutile e dispendiosa

Due mesi fa, pochi giorni prima del 25 aprile e dopo una grande mobilitazione democratica contro la rievocazione storica del campo militare della Wehrmacht davanti la sede comunale di Villa Casati, la stessa venne sospesa dall'amministrazione comunale.
In Consiglio comunale, con le altre forze politiche di minoranza, esprimemmo la nostra contrarietà all'iniziativa ed invitammo il Sindaco a ritirarla definitivamente, poiché avrebbe deteriorato il tessuto sociale di una città che ricordava ancora le conseguenze delle deportazioni nazifasciste.
Però stamani 9 giugno, con qualche correzione sul programma e l'aggiunta di qualche militare con divisa russa, della croce rossa e dei partigiani, sul giardino antistante il palazzo comunale, si è rappresentata la farsa di una ricostruzione minimalista di un campo militare all'epoca della seconda guerra mondiale.
Un paio di tendoni e qualche altra piccola tenda, un obice, una mitragliatrice, qualche fucile, un pò di sacchetti di sabbia sparsi qua e là, una decina di figuranti sfarfallavano tra Sindaco, Presidente del Consiglio ed Assessori di questa maggioranza leghista.
Foto di rito e giornalisti incuriositi che sciamavano tra le vicine bancarelle degli artigiani.
A margine di tutto ciò un apparato di sicurezza di assoluto riguardo: Carabinieri con camionette e cellulare blindato, gruppi speciali di Polizia, Polizia Locale, Tenente, Comandanti, ecc. insomma oltre cinquanta operatori delle Forze dell'Ordine impegnati per una rievocazione inutile e dispendiosa, che verrà riproposta anche domani.
La risposta democratica delle altre forze politiche e sociali, tra cui l'ANPI, non si è fatta attendere e sin dalla mattinata sono stati distribuiti alla cittadinanza volantini con cui si spiegano le ragioni del dissenso e della lesione che, con l'iniziativa, si sta perpetrando nei confronti dei valori della resistenza.
Sin qui i fatti. Ora alcuni commenti.
Ma era proprio necessario organizzare questa dissacrante iniziativa che vuole normalizzare, in termini di inattendibile revisionismo, un periodo storico che fa ancora male agli italiani?
Non si poteva rievocare un accampamento dell'antica Roma, degli antichi Faraoni d'Egitto?
No, probabilmente era troppo facile e banale, inadatto per le finalità strumentali di natura politica, malamente giustificate da un non credibile proposito didattico e culturale.
Qualcuno mi spieghi cosa c'è di didattico nel mettere in mano ad un ragazzino una mitragliatrice o farlo assistere alla simulazione della detonazione di un mortaio.
Non c'è nulla che possa insegnare questa rievocazione fatta sotto il Sole di giugno a Cologno Monzese, se non evocare in termini apologetici un periodo buio dell'umanità.
Solo una cosa può insegnare, cioè a mantenere alta e vivida l'attenzione sui temi dell'antifascismo e della salvaguardia delle libertà democratiche.

Luciano Cetrullo
Consigliere Comunale PD
09/06/2018














1 Maggio Festa del Lavoro e dei Lavoratori

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Così recita l'Art. 1 della nostra Costituzione; aspetto emblematico che assume il Lavoro per la crescita individuale, familiare e collettiva di un'intera nazione.
Politiche lavorative attente e mirate devono costituire l'architrave programmatico di tutti i governi, per una crescita dell'Italia e delle nuove generazioni, a cui garantire i medesimi diritti, tutele ed aspettative che i loro predecessori hanno conquistato con tante battaglie sociali.
Il Primo Maggio si rileva allora ancora il momento fondamentale per operare un'attenta riflessione e per aggregare le vecchie e le nuove generazioni intorno al significato attuale del lavoro e del riscatto sociale dei lavoratori.
C'è ancora tanto da fare per concretizzare una norma di principio, ma bisogna ripartire sempre da qui, dall'importanza del Lavoro per la realizzazione dell'esistenza umana. 
(LC)